E le contestazioni e le aggressioni di ieri vengono a soli due giorni di distanza da un’altra clamorosa e violenta aggressione, quella che il candidato a sindaco di Napoli per il Popolo della Libertà, Gianni Lettieri, ha subito mentre si trovava nel capoluogo campano, in Piazza Bovio, intrattendosi con alcuni elettori. Lettieri è stato costretto a riparare nella chiesa antistante, dopo essere stato accerchiato da decine di giovani dei centri sociali che lo hanno insultato e minacciato pesantemente, cercando di aggredirlo anche fisicamente, al grido di “fascista”. E le violenze contro Lettieri seguivano di poco l’eplosione di alcune bombe carta, davanti alla sede del Pdl e sede elettorale del candidato sindaco a Napoli.
Dopo ciascun episodio, tutto il mondo politico si ritrova ipocritamente ad esprimere solidarietà alla vittima di turno, salvo dopo pochi minuti tornare ai toni di scontro totale e da guerra civile di sempre.
Per le celebrazioni del 25 aprile erano stati i fischi contro il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e contro il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a rimarcare la violenza delle piazze, con contestazioni a Milano anche contro il sindaco Letizia Moratti e il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.