Ma non è necessario un politologo o un economista, per capire che la presidenza di Barack Obama meriterebbe uno zero in pagella, quanto ad obiettivi raggiunti e per il baratro verso cui ha spinto gli Stati Uniti. Con la sua politica monetaria dei tassi zero e la sua disastrosa politica fiscale, gli americani ballano sul Titanic, con la stessa spocchia e presunzione di quanti, quasi cento anni fà, continuavano a banchettare e a suonare, mentre la nave si inabissava nelle fredde acque dell’Atlantico del Nord, chiudendo gli occhi di fronte alla drammatica realtà che si poneva loro sotto gli occhi.
Gli americani, soprattutto quelli al potere nelle istituzioni federali, ricordano molto da vicino l’Italietta degli anni ’80, quando il debito esplodeva e l’inflazione galoppava e la lira veniva massacrata. Anche allora la classe politica mediocre non fu in grado di prevedere la catastrofe a cui aveva esposto il Paese, e anche oggi a Washington, Barack Obama non comprende di essere insieme a Ben Bernanke il più grande responsabile del disastro economico ha cui ha preparato gli USA.
Il dollaro è debole e Obama continua a fare stampare moneta, i tassi zono zero, e Bernanke persevera in una politica accomodante; il deficit federale è oltre il 10% del pil e Obama non ha voglia di tagliare le spese; il debito esplode e Obama parla di misure che aumentano le spese, non di misure che vanno nella direzione di un risparmio di risorse pubbliche.