E la partita dei tempi è piuttosto importante, perchè entro giugno si dovrà procedere al rinnovo del cda, che potrebbe avvenire anche prima che l’operazione di acquisto di Lactalis, tramite Opa, si realizzi, ponendo la società francese in una situazione di minore forza, seppure rimanga il maggiore azionista, con quasi il 29% delle azioni.
E paradossalmente, adesso, vi sarebbe tutto l’interesse, da parte italiana, ad anticipare i tempi del rinnovo, per evitare che Lactalis rinnovi il cda, da una posizione di azionista di maggioranza assoluta, facendo sì che nel consiglio di amministrazione di Collecchio ci sia una maggioranza di suoi uomini fidati.
Altri intoppi sui tempi potrebbero derivare da richieste di informazioni supplementari da parte della Consob, che allungherebbero i tempi di realizzazione dell’Opa, così come la decisione stessa della Commissione sui tempi dell’offerta (25-40 giorni). Bisogna, infine, vedere quale sarà la posizione del cda attuale, riguardo alla congruità dell’offerta, pari a 2,6 euro per azione, che dovrebbe essere considerata soddisfacente, se ci basassimo su criteri di mercato. Ma in questa partita non c’è solo il mercato.