Un dato, che lascia poco spazio ad interpretazioni, e offre il quadro di un’economia che ha rallentato la sua corsa. Le ragioni di questo rallentamento, che comunque rimane a livelli da sogno per economie come l’Italia, risiedono nell’aumento dei prezzi energetici, nel maltempo e nei forti tagli alla spesa pubblica. Quanto al primo fattore, è evidente la ripercussione negativa di un forte aumento dei prezzi dell’energia sulla produzione e anche sulla stessa domanda; quanto alla spesa pubblica, il calo di quasi l’8% si conferma il più alto degli ultimi dieci anni e avrà contribuito in senso depressivo.
E la situazione non può lasciare tranquilli alla Casa Bianca, perchè aumentano le richieste di sussidi di disoccupazione, il che indicherebbe un rallentamento anche nella creazione di nuovi posti di lavoro, che pure alla fine del 2010 era stata quasi soddisfacente, portando il tasso di disoccupazione al di sotto del 9%.
Altro dato preoccupante è la crescita più marcata delle importazioni, a fronte di un minore aumento dell’export, che pesa negativamente sui saldi della bilancia commerciale USA.