Scoppia la polemica, per lo più interna alla maggioranza, su un possibile trasferimento della Consob, l’organo di controllo della borsa, da Roma a Milano.
Ad innescare lo scontro è Matteo Salvini, esponente della Lega Nord e candidato in pectore alla poltrona di vice-sindaco di Milano, che ieri ha dichiarato ad Affaritaliani.it che una delle prime battaglie della nuova giunta sarà proprio quella di premere perchè l’agenzia sia spostata proprio a Milano.
Secondo Salvini, i documenti relativi alla richiesta sarebbero già stati depositati in Parlamento e rientrerebbero in un progetto di gande respiro, cioè quello di trasferire anche una parte consistente dei Ministeri e addirittura degli uffici centrali della Rai nel capoluogo Lombardo.
Le dichiarazioni di Salvini hanno tuttavia sollevato un nuovo polverone e non si sono fatte attendere le repliche tanto dell’opposizione, quanto della maggioranza, col Pdl che, ancora una volta, entra in rotta di collisione col Carroccio.
La prima a rispondere è Renata Polverini, presidente della Regione Lazio ed esponente di spicco del Popolo della Libertà, che attacca: “Sull’eventualità di un trasferimento della Consob a Milano abbiamo già espresso, più volte, la nostra contrarietà. Sono certa che i parlamentari del Lazio si impegneranno per evitare un progetto che comporterebbe solo svantaggi per i lavoratori e un aumento dei costi di cui non si ha alcun bisogno” – e conclude: “La Consob e i ministeri hanno la loro collocazione naturale a Roma, per ragioni amministrative e istituzionali, non esiste alcun motivo perchè debbano essere spostate“. Le fa eco Nicola Zingaretti, presidente Pd della Provincia di Roma, che commenta sprezzantemente la proposta di Salvini: “Tutto diventa un dare e un avere e questo è un fatto negativo non solo per Roma ma per l’Italia perché fa perdere tempo a tutti anche in discussioni abbastanza stupide: portare la Consob a Milano sarebbe un danno e un costo per i cittadini italiani“.
A margine di una manifestazione presso Palazzo Valentini, il presidente della giunta provinciale ha anche commentato il momento attuale della Lega: “La proposta è frutto delle difficoltà della Lega che si sta vendendo l’anima su un patto di potere e sta cercando di galvanizzare i suoi tifosi“.
Gianni Alemanno, sindaco di Roma, liquida invece la questione con una battuta: “Facciano cadere il governo così ci divertiamo, poi vediamo anche il federalismo fiscale che fine fa“.