Parmalat, Lactalis lancia Opa e frantuma cordata italiana

Colpo di scena dal mondo industriale e finanziario. Ieri, a un paio di ore dal vertice italo-francese a Roma, che ha visto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrare il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, il gruppo alimentare francese Lactalis, che quasi un paio di mesi or sono aveva già acquisito il 29% delle azioni Parmalat, ha lanciato un Opa sul restante 71%, per ottenere il controllo totale della società di Collecchio.

Con la mossa di ieri, quindi, la mai nata cordata tricolore, che avrebbe dovuto spazzare via i francesi dal mercato, rischia di neanche fare il suo primo gemito, in quanto l’offerta di Lactalis sembra imbattibile, da un punto di vista finanziario. Il gruppo francese, infatti, controllando già il 29% di Parmalat, possiede un valore azionario di circa 1,5 miliardi di euro, a cui si dovranno ora aggiungere altri 3,3 miliardi, cioè il valore del 71% delle azioni, che Lactalis pagherebbe a 2,6 euro ciascuna; il totale fà 4,8 miliardi e se mai nascesse una cordata italiana, per ottenere il controllo totale della società, dovrebbe sborsare intorno ai 5 miliardi di euro, un’operazione impossibile, se si pensa che fino ad oggi non si è stati in grado di mettere in piedi una contro-scalata di neanche 2 miliardi di euro.

E che il mercato sia il mercato, stavolta, lo hanno capito tutti. Ieri, in conferenza stampa, il Premier Berlusconi non ha potuto che prendere atto di tutto ciò, sostenendo di auspicare la nascita di grandi gruppi italo-francesi, per meglio concorrere nella globalizzazione dei mercati.

E potrà pure sembrare brutto dirlo, ma stando così le cose, Francia uno e Italia zero.

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