Tra oggi e domani la partita sul caso Parmalat entrerà in una fase molto delicata. Oggi, a Roma, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrerà il Presidente francese Nicolas Sarkozy, per parlare soprattutto di Libia e immigrazione, ma nei fatti verranno toccati anche altri temi, tra cui quello di Parmalat, al centro di una contesa tra la francese Lactalis, già al 29% delle azioni del gruppo di Collecchio, e una potenziale cordata nazionale, che non vede di buon occhio l’ingresso dei francesi in un mercato strategico, quale quello alimentare.
Il governo ha approvato prontamente un decreto che consente alla Cassa Depositi e Prestiti di potere intervenire, creando un fondo a sostegno delle società strategiche nazionali, per sottrarle dalle mire di società straniere.
Nei giorni scorsi, il cda della Cdp si è riunito per modificare lo statuto e inserire tale previsione che promana dal decreto, e nel frattempo si è attivato per concordare una cordata, insieme alle banche italiane, per rilevare una quota di maggioranza di Parmalat.
Resta, tuttavia, da capire dove la cordata Cdp-banche troverà le azioni per diventare azionisti di maggioranza, dato che il 29% è nelle mani di Parmalat e le banche non sarebbero orientate a lanciare una Opa, che avrebbe un costo notevole; così come notevole sarebbe il costo per ottenere le azioni di Lactalis, valutate in 1,5 miliardi di euro.
Ancora una volta il capitalismo italiano dovrà pendere dalle labbra della politica, perchè potrebbe essere la pressione del Premier Berlusconi su Sarkozy a dissuadere i francesi dall’ostinarsi nella loro iniziativa. E’ molto probabile che Berlusconi oggi adotti una cosiddetta “moral suasion” sul collega parigino, affincheè quest’ultimo faccia pressioni su Lactalis.