Si va delineando sempre più l’identikit del nuovo governatore della BCE. Secondo alcune fonti, riprese dall’agenzia di stampa finanziaria Bloomberg, il Presidente francese Nicolas Sarkozy sarebbe seriamente intenzionato a sostenere Mario Draghi alla carica di governatore centrale europeo, la cui candidatura sarebbe discussa senz’altro al vertice di oggi a Roma, con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Se le voci di stampa fossero confermate, la strada di Draghi da Roma a Francoforte sarebbe in netta discesa, dopo che persino la Germania, ancora delusa e incredula per lo sfumare del candidato tedesco Axel Weber, si è convinta di appoggiare il governatore italiano, il cui curriculum, al momento, sarebbe senza concorrenza, per spessore e serietà mostrata.
L’accordo sul nome dovrà essere trovato tra i Paesi aderenti alla moneta unica, nel mese di giugno. In quell’occasione, infatti, si dovrebbe già esitare un candidato, in quanto nessuno, in una situazione delicata come questa, sui mercati finanziari, vorrebbe arrivare a ottobre, senza avere un nome certo, e discutendo magari tutta l’estate sui papabili per Francoforte.
I tedeschi non avrebbero più alcuna resistenza su Mario Draghi; il loro unico scopo è che il prossimo governatore dia un segnale netto di rottura con la prosecuzione della politica dei salvataggi, che Berlino vede come fumo negli occhi, dato che l’opinione pubblica tedesca non ha mai digerito i costi per salvare gli stati sprecono europei, punendo ripetutamente i partiti al governo federale, i cristiano-democratici della Cdu-Csu di Angela Merkel e gli alleati liberal-democratici della Fdp, nelle ultime tornate amministrative.
Adesso, per Draghi si tratta solo di attendere con calma e gesso un paio di mesi. Solo a giugno, potremmo parlare ufficialmente di lui come prossimo governatore della BCE.