Il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ieri è intervenuto al Collegio Nuovo di Pavia, dove è stato sollecitato, in particolare sugli aspetti che riguardano i finanziamenti alla ricerca e all’università.
Il ministro ha confermato quanto è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri nel Piano nazionale delle riforme, che prevede il credito d’imposta a favore delle imprese che finanziano la ricerca universitaria. Sulla base di quanto detto da Tremonti, il 90% di tali finanziamenti sarebbero per l’impresa un credito d’imposta, quindi, ciò dovrebbe stimolare gli investimenti in ricerca, dando attuazione a quello che hanno sottoscritto i capi di stato e di governo dell’Eurozona sul loro impegno a rilanciare la competitività, unico strumento per la crescita delle economie.
Poi, tornando sulle finanze degli atenei, Tremonti ha ricordato come i problemi economici delle università italiane potrebbero essere risolti attraverso la vendita dell’immenso patrimonio immobiliare di cui dispongono; un’operazione, ha aggiunto, che dovrebbe essere effettuata con gradualità, ma permetterebbe agli atenei di reperire tutte le risorse della cui mancanza lamentano, dato che possiedono un patrimonio immobiliare più vasto di quello di una città come Bologna, il che indicherebbe che c’è qualcosa che non va.
Poi, lo stesso ministro ha difeso strenuamente il federalismo fiscale, impostato su un criterio democratico, che dà al cittadino il controllo della spesa e responsabilizza il territorio. L’Italia, dice Tremonti, è l’unico grande Paese europeo, con una struttura finanziaria centralizzata, mentre il federalismo dovrebbe comportare responsabilità, nell’arco di un decennio.
Difende le province, che sono nella Costituzione, ma potrebbero essere ridotte, non certo eliminate, secondo Tremonti, perchè toglierle non sarebbe risolutivo.