Fini: “Patto con i magistrati? Il Premier vaneggia”

Non si è fatta attendere la replica di Gianfranco Fini alle accuse lanciate nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio.
Durante un comizio a Milano, il Premier aveva infatti accusato il Presidente della Camera di essere complice della magistratura, all’interno di un piano ordito per spodestarlo con l’utilizzo politico della giustizia.
La risposta di Fini è secca e perentoria: “Sono frasi vaneggianti“. Il Presidente della Camera va però oltre, ribadendo la sua fiducia nei giudici: “Nessun esponente delle istituzioni può impunemente pronunciare frasi del genere. La magistratura è uno dei pilastri dello Stato di diritto e della nostra democrazia“.

Le parole di Fini suscitano l’apprezzamento delle toghe e in particolare di Luca Palamara, Presidente dell’Associazione nazionale magistrati, che accoglie con favore le dichiarazioni del Presidente della Camera: “C’è un tentativo di trascinare la nostra associazione sul terreno dello scontro politico. Noi non siamo un partito e ci esprimiamo da tecnici, per migliorare le storture di questo sistema. Non siamo contro una riforma della giustizia ma vogliamo che si faccia a favore di tutti i cittadini”.

Dal canto suo, la maggioranza non indietreggia. Le parole di Berlusconi, seppur dure ed eclatanti, non sono smentite dai colleghi di Governo, che rilanciano. Sul punto è tornato nella giornata di ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini.
Il titolare della Farnesina ha dichiarato che “negli ultimi anni, alcune riforme della giustizia sono state bloccate da uomini-chiave di Fini“.
L’allusione è a Giulia Bongiorno, presidente finiana della commissione Giustizia, che avrebbe “impedito una buona legge sulle intercettazioni”.

Dal versante delle opposizioni arrivano invece critiche aspre. Se l’Idv rilancia la richiesta di dimissioni immediate, il Partito Democratico esprime la propria solidarietà a Fini, sostenendo con forza la necessità di una vera indipendenza della magistratura.
Il Fli Bocchino si interroga invece sull’opportunità delle esternazioni del Premier: “È incomprensibile questo atteggiamento dannoso per le istituzioni e preoccupante per la democrazia“.

 

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