Il partito di Timo Soini, “Veri Finlandesi”, dovrebbe così partecipare al prossimo esecutivo, ponendosi subito dopo la “Coalizione Nazionale”, per numero di voti. E’ accusato di toni ultra-nazionalisti e di proporre una politica xenofoba, anche se i crescenti toni anti-europeisti e contrari al salvataggio dei Paesi UE in difficoltà li accredita sempre di più tra l’opinione pubblica, quale partito in difesa degli interessi dei finlandesi.
Katainen, al contrario, si è detto favorevole agli aiuti al Portogallo, per cui è molto probabile che il prossimo esecutivo di destra non osteggi i salvataggi, per quanto non ne gioisca, essendo la Finlandia uno stato dalla tripla A.
Il successo dei partiti di destra, se si materializzerà alle urne, è tutto a discapito della sinistra social-democratica. I centri di ricerca di Helsinki, infatti, hanno trovato che l’elettorato di “Veri Finlandesi”, in particolare, proviene dalle fila dei lavoratori delusi dalla sinistra, che si sentono abbandonati dalle vecchie ricette dei social-democratici, nonchè dalle loro politiche eccessivamente favorevoli agli immigrati.
Lo slogan di Timo Soini è stato, in questa campagna elettorale, “Prima i finlandesi”, che senz’altro spicca per semplicità, ma per il fortissimo significato e impatto sull’opinione pubblica. A dire il vero, lo slogan di “Veri Finlandesi” ricorda tantissimo “Les français d’abord” del Front National, in Francia, il ben noto partito di Jean-Marie Le Pen, la cui guida è ora nelle mani della figlia del vecchio capo, Marine, con un boom di consensi e di voti alle ultime amministrative e con sondaggi che darebbero quelli del Fronte primo partito nazionale, in caso di elezioni presidenziali.