Fiom era stata sconfitta doppiamente ai referendum di Pomigliano dello scorso anno e dello stabilimento di Mirafiori a metà gennaio, quando i lavoratori avevano votato a maggioranza, in favore dell’adozione del nuovo contratto. Maggioranza piuttosto forte a Pomigliano, con oltre i due terzi di sì contro appena un terzo di no.
Ma il sindacato della Fiom non aveva mai digerito il fatto che, in base alle nuove regole concordate tra azienda e sindacati, solo i firmatari avrebbero potuto gestire l’accordo, con l’esclusione di chi non ci sta.
E così, isolata dai lavoratori e dal mondo politico e istituzionale, in questi mesi la Fiom ha dovuto fare i conti con la sua perdita di peso, determinata proprio dalla sua ininfluenza nella gestione dell’accordo aziendale.
Adesso, il segretario Massimo Landini ha annunciato che depositerà una denuncia contro il Lingotto, presso il Tribunale di Torino, per la creazione della newco, voluta dall’ad Sergio Marchionne, in quanto a suo dire, questa nuova azienda sarebbe un raggiro delle norme italiane ed europee, sulla trasferibilità dell’impresa, nonchè un modo per non dare seguito ai contratti precedentemente stipulati.
Ricordiamo, infatti, che per evitare di restare imbrigliati nelle vecchie relazioni industriali, che non avrebbero permesso agevolmente grosse modifiche alla contrattazione vigente, Fiat aveva dato seguito alla creazione di una newco, che ha di fatto assorbito i nuovi accordi di Pomigliano e Mirafiori, giuridicamente distinti da tutto il resto della gestione aziendale.