Grecia vicina al default, rendimenti record sui bond

E’ bastata la diffusione delle voci, in base alle quali Atene starebbe chiedendo a Bruxelles una ristrutturazione del debito, per fare innervosire i mercati a tal punto, che i rendimenti biennali sono schizzati all’incredibile tasso del 18,22%, mentre i decennali hanno oltrepassato la soglia del 13%, arrivando al 13,13%, e i quinquennali sono già al 17,77%.

Rendimenti che suggeriscono solo una cosa: la Grecia è prossima al fallimento. 

Piaccia o meno, Atene potrebbe essere il primo caso di economia dell’area avanzata del pianeta a dovere subire un default, e se si considera il caso dell’Argentina, nel 2001, sarebbe il secondo Paese, nella storia dell’economia recente a dovere chiedere il fallimemto.

Ipotesi che Eurolandia non vuole neanche commentare, sicura (formalmente) che il governo socialista di George Papandreou ce la farà. E l’esecutivo di Atene ha confermato ieri che la Grecia reaggiungerà nel 2015 il rapporto dell’1% tra deficit e pil. Cifre che sembrano essere suggerite da voci aliene, se è vero che quest’anno il rapporto deficit/pil si attesterà al 10,8%, con grossissime difficoltà da parte del governo greco a ridurre la spesa pubblica, a causa delle proteste sempre più forti e dei malumori tra la popolazione, che non permettono di fare di più.

Allora, il governo di Atene starebbe puntando sulle privatizzazioni, che potrebbero fornire liquidi per 50 miliardi di euro, necessari, ad esempio, a coprire il disavanzo previsto di circa 15 miliardi di euro nel 2012, quando Atene dovrà ad approvigionarsi sui mercati finanziari.

Resta da vedere se e in quanto tempo, però, la Grecia sia capace di privatizzare, così come bisogna vedere se sarà in grado di fare approvare il piano di ulteriori risparmi pubblici per 23 miliardi di euro, senza i quali, lo stato ellenico non avrà futuro. Non nell’Eurozona!

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