Ebbene, il governo italiano non ha mutato gli obiettivi di risanamento, in quanto i conti pubblici sono stati messi in sicurezza da Tremonti, rispetto a quale che sia lo scenario prossimo di crescita. Malgrado qualche limatura al ribasso, infatti, sulla crescita del 2011 e del 2012, rispetto ai dati precedenti, il governo conferma per quest’anno l’obiettivo del deficit al 3,9%, per scendere sotto quota 3%, al 2,7%, l’anno prossimo, mentre nel 2014, l’Italia si impegna a raggiungere il pareggio di bilancio, con un rapporto deficit/pil prossimo allo zero, per l’esattezza allo 0,2%.
Certo, il risanamento non sarà facile, data la bassa crescita prevista nei prossimi 2-3 anni, e, tuttavia, Tremonti ha confermato che non ci sarà bisogno di interventi aggiuntivi sui conti pubblici, ma solo di manutenzione del bilancio pubblico.
E questo dovrebbe determinare un peso fiscale invariato al 42,5%, secondo quanto ha presentato Tremonti, il che significa che non sarebbero possibili tagli alle tasse, a meno che non si sia in grado di reperire risorse pubbliche allo scopo.