Secondo le stime dello stesso ministro, questo piano consentirà una maggiore crescita del pil dello 0,4%, pari a 6,4 miliardi di euro, tra il 2011 e il 2014.
Il piano prevede una politica di semplificazione normativa sulle imprese, in particolare verso i distretti turistico-balneari, la semplificazione del processo civile, che grava pesantemente sull’economia, rallentando le dispute tra operatori privati e allontanando così gli investimenti dal nostro Paese, nonchè il credito di imposta sui ricercatori universitari.
Altre importanti novità sarebbero sul fisco, con la richiesta a Bruxelles della fiscalità di vantaggio per il sud, e una redistribuzione della tassazione da quella diretta a quella indiretta.
Infine, lieve ritocco sulle stime di crescita. Quest’anno si prevede un pil a +1,1%, contro l’1,3% precedentemente stimato, e l’anno prossimo si dovrebbe crescere dell’1,3%, per poi salire all’1,5% nel 2013.
Confermati, invece, gli obiettivi di bilancio, con un rapporto tra deficit e pil del 3,9% quest’anno, che dovrebbe scendere sotto il 3% l’anno prossimo, al 2,7%, per giungere al pareggio di bilancio il 2014.
Il debito, invece, dovrebbe salire fino al 120% del pil quest’anno, ma già l’anno prossimo ci sarà un’inversione di tendenza, con un rapporto sul pil del 119,4%.