Fmi, allarme deficit USA

Il “Fiscal Monitor” del Fondo Monetario Internazionale si è concentrato sulla grave situazione dei conti pubblici americani, che saranno gli unici, tra le economie avanzate, insieme al Giappone, a subire un ulteriore disavanzo nel 2011.

Quest’anno, infatti, avverte il Fmi, il rapporto deficit/pil negli USA dovrebbe crescere fino al 10,8%, un livello altissimo, che non rende credibile la promessa dell’amministrazione di Barack Obama di dimezzare il livello del disavanzo entro il 2013, perchè, come sottolinea il Fmi, mai negli ultimi 50 anni, è stato fatto uno sforzo così intenso, in così poco tempo, negli USA.

E per dimezzare il deficit, occorrerebbe migliorare il saldo dei conti federali del 5% del pil. Una situazione che allarma il Fondo Monetario, sebbene questi non giudichi gli USA a rischio, sul fronte della capacità di finanziarsi sui mercati, in quanto godono di credibilità, hanno una cresciuta più pronunciata che in Europa e il sistema bancario è considerato meno a rischio.

Sta di fatto che la società che maggiormente investe nei titoli pubblici americani, la californiana Pemco, negli ultimi tempi, ha iniziato a disinvestire dai Treasuries degli USA, probabilmente ritenendo i bond americani più a rischio di quanto non si creda, congiuntamente a rendimenti bassissimi, dettati da una politica monetaria accomodante.

E allargando la visuale su tutto il mondo avanzato, il Fmi scorge una situazione di esplosione di debito, con un rapporto medio tra debito e pil, già quest’anno al 100%, che dovrebbe salire al 107% nel 2012, ossia ben il 34% in più dai livelli pre-crisi.

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