E’ giunta ieri la bocciatura della Commissione Europea del decreto firmato dal Premier Silvio Berlusconi, che rilascia i permessi temporanei ai clandestini giunti sulle coste siciliane, per consentire loro di circolare in qualsiasi Paese della UE, in cui vogliano spostarsi.
La mossa era stata voluta dal governo italiano, per mettere tutta la UE di fronte al problema dell’immigrazione, che non può gravare solo sulle spalle dell’Italia, geograficamente la più esposta ai flussi migratori dal Nord Africa.
La Commissione di Bruxelles ha bocciato il decreto, sostenendo che il rilascio dei permessi di soggiorno temporanei non implica automaticamente la libera circolazione degli immigrati nei Paesi dell’Unione.
Ribatte subito il governo italiano, che per bocca del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e degli Esteri, Franco Frattini, comprende che la circolazione non possa essere automatica, ma replica che il decreto intende porre una questione politica all’Europa.
E da Budapest, dove ha partecipato al vertice dell’Ecofin, il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha chiesto ai vertici europei di dimostrare di esistere, di dare un segno dell’unità dell’Europa, dinnanzi a un problema così epocale, come l’immigrazione dal Nord Africa, sul quale l’Italia non può pagare per tutti.
Ma a rappresentare meglio di tutti gli altri ministri il sentimento del governo italiani e di molti italiani verso l’inettitudine di Bruxelles, è il Presidente del Consiglio, Berlusconi, il quale ha duramente replicato alle perplessità della UE sulla volontà italiana di coinvolgere l’Europa nella questione immigrazione; “se l’Italia viene lasciata sola ad affrontare questo problema”, dice il Premier, “allora tanto vale uscire fuori dalla UE”.