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Cina, primo trimestre in rosso per la bilancia commerciale

Published by
Giuseppe Timpone

Un colpo al dragone asiatico, i numeri che giungono da Pechino, riguardo al saldo della bilancia commerciale, ossia all’andamento di esportazioni e importazioni, tra il mese di gennaio e quello di marzo di quest’anno. Per la prima volta da sette anni, il primo trimestre del 2011 si chiude in rosso, di 1,02 miliardi di dollari.

Le esportazioni sono cresciute complessivamente del 26,5% sullo stesso trimestre del 2010, ma il valore delle importazioni, complice l’aumento dei prezzi delle materie prime, è cresciuto del 32,6%, mandando in rosso il saldo finale.

Ovviamente, nulla di drammatico, anche perchè il disavanzo di appena un miliardo non potrebbe preoccupare il governo di Pechino, che gode di fortissimi avanzi dei trimestri precedenti. Tuttavia, è un segnale di ciò che potrebbe diventare la Cina, una volta raggiunta la maturità economica. L’economia, tipicamente export-led, potrebbe, infatti, avere un andamento futuro più variegato, poichè al crescere del reddito interno, inevitabilmente cresceranno anche le importazioni di merci straniere.

C’è poi il discorso sullo yuan, la valuta cinese, su cui gli americani pressano per una sua rivalutazione del tasso di cambio. Il rosso del primo trimestre dell’anno fornirà argomentazioni a Pechino su un mantenimento del cambio attuale, ma a ben riflettere, converrebbe forse oggi più che mai alla Cina di rivalutare il cambio, alleggerendo il peso delle importazioni, gravate da forti balzi in alto dei prezzi delle commodities. Una misura che si riverserebbe positivamente anche sul potere di acquisto delle famiglie cinesi.

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Giuseppe Timpone