Lo ha certificato la Banca Mondiale, la quale ritiene che tutto il Nord Africa sarà coinvolto da una diminuzione della crescita economica, e, in particolare, stati come la Tunisia e l’Egitto, dove sono avvenuti i fatti, il pil dovrebbe riscontrare una battuta d’arresto di circa il 3%.
E pensare che fino all’inizio dell’anno, la stessa Banca Mondiale prevedeva una crescita in aumento per questi Paesi, pari al 4,3% su base annua, dopo il buon +3,3% del 2010.
Stessa situazione per gli altri contesti del Medioriente, anch’esso colpito dal vento rivoluzionario anti-regimi, che potrebbero subire una diminuzione del tasso di crescita del 2,4% nel 2011.
E che, in effetti, si registri un’aria di crisi nella regione lo dimostra il fatto che i viaggi per le località turistiche tradizionalmente molto ambite, quali quelle egiziane, sono in crollo verticale di presenze di stranieri, con cali anche di oltre i due terzi, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Un problema non di poco conto, per un’intera area, che vive di turismo e di capitali stranieri.