I 27 ministri economici e finanziari dell’Ecofin si sono dati appuntamento vicino a Budapest, in Ungheria, per fare il punto della situazione economica dell’Unione Europea.
Rispetto al clima di qualche mese fà, di certo si respira un’aria molto più ottimistica, in considerazione della forte tenuta dei mercati finanziari, soprattutto della zona euro, che hanno superato indenni la prova di fuoco delle aste per il collocamento del debito nei primi tre mesi dell’anno, considerati a rischio, e grazie alla sfornata dei numeri sulla ripresa, che indicano un consolidamento della crescita, che dovrebbe rafforzarsi nel corso dell’anno.
Restano, tuttavia, alcune incognite legate all’evolversi di due nodi principali a livello internazionale, ossia il caso Giappone, con le conseguenze del post-tsunami sulla crescita mondiale, e il fronte del Nord Africa, i cui esiti delle rivolte non sono ancora chiare.
Ma dallo stesso consesso, stavolta, è il Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, reduce da un rialzo dei tassi, deciso proprio giovedì, che ha lanciato l’allarme sull’occupazione nei Paesi dell’Unione.
Secondo il governatore centrale, infatti, se è vero che la ripresa si starebbe consolidando, resta inaccettabile il tasso di disoccupazione, ancora a livelli molto alti.
Gli ultimi dati indicano che nell’Unione Europea, il tasso medio di disoccupazione si aggira intorno al 9%.