Il ministro ha ricordato come il caso della centrale atomica di Fukushima abbia dato al mondo il segnale di un problema che deve essere discusso e ha proposto di inserire il debito atomico all’interno della contabilità nazionale, per calcolare così gli effetti di impatto sociale ed economico dello smaltimento delle scorie.
Secondo Tremonti, al di là dell’essere pro o contro il nucleare, bisogna tenere in considerazione che avere centrali atomiche comporta costi che devono essere calcolati, per avere un’idea più veritiera sulle condizioni finanziarie di uno stato.
Ma l’altra ipotesi, che sicuramente sarà maggiormente oggetto di discussione ai vertici europei, è di devolvere una parte dell’iva ai Paesi in via di sviluppo del Nord Africa, legando così i consumi nazionali alla solidarietà internazionale. E’ la cosiddetta “de-tax”. Tremonti ritiene che solo attraverso una politica di sostegno in loco delle realtà fragili nordafricane, l’Europa potrà impedire in partenza di essere invasa da un flusso inarrestabile di immigrati, che si riversano sulle coste italiane, per poi giungere fino al Nord Europa.