Gli agenti addetti alla ricostruzione di quanto accaduto stavano cercando di rielaborate l’evento individuando le possibili cause del tragico incidente e quindi con conseguente individuazione dei responsabili, quando hanno visto arrivare in questura lo stesso diciassettenne che ha confessato e raccontato quanto successo nel corso del fatale pomeriggio. Il giovane si è presentato accompagnato dai genitori. La polizia non ha potuto far altro che proseguire con il fermo del ragazzo e provvedendo al suo trasferimento presso un istituto per minori con l’accusa di tentato omicidio.
Tutto questo è successo mentre la ragazzina ricoverata agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria è stata sottoposta ad un accurato intervento chirurgico alla testa e adesso è in coma nel reparto di rianimazione.
Il destino di un’altra giovane vita è stato travolto da un’ondata di violenza che sembra espandersi sempre di più. Ancora una volta una ragazzina di tredici anni ha dovuto scontrarsi con la furia scatenata di un quasi coetaneo senza un vero perché. Dopo le vicende di Sara Scazzi e Yara Gambirasio, questo episodio fa aumentare l’increscioso elenco di vittime al femminile, con l’unica differenza che il colpevole ha trovato la forza e il coraggio, magari spinto e sostenuto dalla famiglia stessa, di autodenunciarsi e di assumersi la responsabilità di quanto successo. per i casi di Yara e Sara si è ancora alla ricerca di un movente e di una ricostruzione puntuale dei fatti, alla ricerca degli stessi carnefici. Questa giovane ragazzina di 13 anni adesso lotta tra la vita e la morte, ci si augura che la sua giovane età le dia la forza per uscire dal coma e ritornare alla vita.