Siamo intorno ai livelli massimi da mesi, sul mercato valutario. L’euro si aggira un pò al di sotto di quota 1,43 contro il biglietto verde, confermando l’euforica attesa che tra pochissime ore si concretizzerà in un aumento dei tassi di 25 punti base, o 0,25%, per decisione della Banca Centrale Europea.
La BCE sarà così la prima grande banca centrale che darà inizio a una stretta monetaria, che entro l’anno dovrebbe esitare un aumento dei tassi di almeno 50 punti base, o forse anche 75 punti base, secondo alcuni traders e analisti.
E che la decisione sia di per sè un’eccezione nel panorama internazionale delle grandi banche occidentali lo dimostra la scelta della Bank of Japan, poche ore or sono, di lasciare invariati i tassi, in un range compreso tra 0% e 0,1%. La BoJ ha, inoltre, previsto un programma di sostegno finanziario, in favore del nord-est del Paese, colpito duramente dal sisma di quasi un mese fà.
Le previsioni di crescita per il Giappone restano molto incerte per il breve periodo, ma comunque ottimistiche, dato che l’Ocse, proprio ieri, dava la crescita nipponica per quest’anno tra un valore compreso tra 3,5% e 5,2%.
Infine, non seguirà la BCE neanche la Fed, che solo due giorni fà ha confermato la sua politica di “quantitative easing”. In queste condizioni, è facile prevedere che, ceterib paribus, la moneta unica sia destinata ancora a margini di crescita, comunque di forza, per i prossimi mesi. E questa non è una brutta notizia, in una fase di forte crescita dei prezzi delle commodities.
