L’indagine, proprio a causa delle tante e diverse dichiarazioni di Michele Misseri, presenta tante zone oscure che l’uomo non è stato in grado di colmare. La verità su quello che successe quel caldo pomeriggio di agosto, per quanto intuibile e supponibile, naviga ancora in acque incerte. La richiesta di queste analisi del DNA è avvenuta per ordine del procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, entrambi titolari dell’indagine sull’omicidio di Sara Scazzi. Un nome che desta stupore tra quelli dei convocati è certamente quello di Ivano Russo, che più volte è stato al centro di questo ciclone mediatico che ha invaso le scene di numerose trasmissioni televisive.
Ivano Russo ricordiamo essere l’amico di Sabrina e Sara, del quale si è evinto da questa lunga e tormentosa storia, fosse al centro delle attenzioni della cugina della vittima. Inoltre gli altri due convocati Cosimo Cosma e Carmine Misseri, che sono legati a Michele Misseri rispettivamente come nipote e fratello, sono stati arrestati alla fine del mese di febbraio con l’accusa grave di aver concorso entrambi all’occultazione del cadavere della povera Sara. I due furono in seguito scarcerati a fine marzo dai giudici del riesame dell’accusa. Un caso che ha visto la morte di una giovane adolescente resta senza un perché e ancora nasconde segreti e misfatti di un’ambigua élite familiare.