Sara Scazzi, la quindicenne uccisa in un pomeriggio di fine estate nello scorso agosto 2010, rappresenta un caso che per gli inquirenti, nonostante l’arresto di Michele Misseri e della figlia Sabrina – cugina della vittima – è ancora pieno di lati oscuri e testimonianze inattendibili. Le ultime notizie sul caso arrivano dalla convocazione in pretura di alcuni nomi eccellenti dell’indagine, e che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi ultimi mesi, per sottoporsi ad analisi del DNA. Tra i nomi dei convocati spicca quello di Cosima Serrano – moglie di Michele Misseri – Ivano Russo, Carmine Misseri e Cosimo Cosma. Le analisi del DNA sono state richieste per comparare i campioni prelevati con alcune tracce biologiche che sono state ritrovate sopra ad alcuni attrezzi del garage di casa Misseri ed anche nella zona adiacente al luogo del ritrovamento del corpo della giovane vittima, che proprio nei giorni scorsi avrebbe compiuto sedici anni. Quel pozzo degli orrori fu indicato proprio da Michele Misseri come sito in cui giaceva il cadavere della vittima, avvenimento che accadde nel mese di ottobre, quando l’uomo iniziò a elargire una delle prime e numerose confessioni che hanno portato l’arresto della figlia Sabrina.
L’indagine, proprio a causa delle tante e diverse dichiarazioni di Michele Misseri, presenta tante zone oscure che l’uomo non è stato in grado di colmare. La verità su quello che successe quel caldo pomeriggio di agosto, per quanto intuibile e supponibile, naviga ancora in acque incerte. La richiesta di queste analisi del DNA è avvenuta per ordine del procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, entrambi titolari dell’indagine sull’omicidio di Sara Scazzi. Un nome che desta stupore tra quelli dei convocati è certamente quello di Ivano Russo, che più volte è stato al centro di questo ciclone mediatico che ha invaso le scene di numerose trasmissioni televisive.
Ivano Russo ricordiamo essere l’amico di Sabrina e Sara, del quale si è evinto da questa lunga e tormentosa storia, fosse al centro delle attenzioni della cugina della vittima. Inoltre gli altri due convocati Cosimo Cosma e Carmine Misseri, che sono legati a Michele Misseri rispettivamente come nipote e fratello, sono stati arrestati alla fine del mese di febbraio con l’accusa grave di aver concorso entrambi all’occultazione del cadavere della povera Sara. I due furono in seguito scarcerati a fine marzo dai giudici del riesame dell’accusa. Un caso che ha visto la morte di una giovane adolescente resta senza un perché e ancora nasconde segreti e misfatti di un’ambigua élite familiare.