La variazione dello 0,1% è dovuta alle operazioni finanziarie dello stato in swap, che quest’anno, come nei precedenti 3 anni, hanno determinato un saldo positivo, pari a 1,7 miliardi di euro, qualcosa in più dello 0,1% del pil.
Tali operazioni, tuttavia, secondo la contabilità del Trattato di Maastricht, devono essere considerate interessi sul debito, mentre al di fuori da tali parametri, essi possono essere considerati in questo caso positivamente, avendo determinato un saldo attivo sui conti dello stato.
Tornando ai conti del 2010, quindi, il rapporto deficit/pil scende al 4,5%, dal precedente 5% del 2009, quando il pil era sceso del 5,3%. Le entrate risultano in crescita dello 0,9%, attestandosi al 46% del pil, mentre le spese risultano pari al 50,5% del pil, in crescita dello 0,7%.
Quanto al saldo primario, ossia alla differenza tra entrate e spese, al netto degli interessi sul debito, esso risulta ancora lievemente negativo, pari a -0,1% del pil, ma in forte recupero da -0,7% del 2009. Un dato importante, perchè il saldo primario fotografa la situazione della contabilità pubblica, oggetto di intervento da parte del governo, essendo gli interessi determinati dal mercato finanziario.
Per quest’anno, l’obiettivo del governo è di un rapporto tra deficit e pil al 3,9%. Il trend sembrerebbe confermare l’ulteriore miglioramento dei conti dello stato, essendo il quarto trimestre 2010 chiusosi con un saldo primario di 999 milioni di euro, in netta crescita dai soli 30 milioni del corrispondente periodo del 2009.