L’impulso viene direttamente dal Presidente del Consiglio, la voce è quella di Angelino Alfano,a ribadire i concetti Maurizio Lupi.
I continui rinvii, dovuti alle bagarre parlamentari dei giorni scorsi, hanno infatti suscitato il disappunto del Presidente del Consiglio che, secondo i retroscena, avrebbe fatto capire ai propri colleghi di Governo che “così non si va avanti“.
A rilanciare dunque l’azione di Governo sul tema della Giustizia è Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, che, nella giornata di ieri, ospite a Riva del Garda del Convegno Rete Italia, ha affermato: “Sappiamo che gli italiani sono con noi. Purtroppo la riforma della giustizia sta incontrando delle difficoltà ma ci impegneremo perchè passi. Per questo porteremo la gente in piazza” – che poi proseguito: “Dobbiamo batterci contro il pregiudizio dei Soloni del diritto che ritengono che noi non siamo idonei culturalmente a proporre una riforma costituzionale della giustizia. Dobbiamo batterci contro il pregiudizio di chi ritiene di rappresentare la virtù anche dal punto di vista della interpretazione costituzionale e dobbiamo batterci contro il pregiudizio doloso di chi sposa le ragioni dei magistrati a prescindere dai loro meriti e dai loro demeriti“.
Parole, quelle del Guardasigilli, subito chiarite da Maurizio Lupi, organizzatore del Convegno: “Il Ministro della Giustizia si riferisce ad una grande mobilitazione del Partito per spiegare alla gente che questa è una riforma buona“.
Sulla stessa linea il Partito Democratico con Andrea Orlando: “Un ministro che si richiama alla piazza segnala di per sè il fallimento di un Governo che non è in grado di affrontare i problemi del Paese“.
Ma è l’argomento della piazza a suscitare le ire di Leoluca Orlando, portavoce Idv, che ha promesso al Ministro Alfano che “saranno i cittadini a scendere in piazza, ma lo faranno per mandare a casa lui e i suoi colleghi di questo indegno governo“.
Nonostante dunque i moniti del Capo dello Stato, il termometro dello scontro politico sembra destinato ad innalzarsi vertiginosamente.