Il futuro di “Pirati dei Caraibi” è nelle storie singole

Molti sono rimasti perplessi da questo quarto capitolo di “Pirati dei Caraibi“. Chi si è informato saprà che dei vecchi episodi, amatissimi dal pubblico, gli unici sopravvissuti sembrano essere Johnny Depp e Geoffrey Rush, il cui personaggio Barbossa non è mai stato uno dei più apprezzati. Fuori Orlando Bloom e Keira Knightley, fuori il regista Gore Verbinski. Dentro un villain d’ eccezione, il Barbanera portato sullo schermo da Ian McShane, e la bellezza mozzafiato di Penelope Cruz. Regia totalmente stravolta con l’ avvento di Rob Marshall. E adesso?

Bene, adesso sembra che nei piani della produzione, diretta come sempre dal mitico Jerry Bruckheimer, ci sia l’ intenzione di non dar vita ad una seconda trilogia, bensì ad una serie di nuovi film totalmente autoconclusivi che possano spiazzare ogni volta il pubblico. Ovviamente il punto cardine da cui partire è la presenza di Johnny Depp, che qualora decidesse di abbandonare l’ amatissimo personaggio del Capitano Jack Sparrow, porterebbe inevitabilmente alla chiusura del franchising. Rischio alquanto improbabile visto che l’ attore sembra essere davvero legato al ruolo, e amarlo letteralmente alla follia. La produzione ancor di più è molto contenta di questo futuro che si prospetta: realizzare nuovi film con storie a sè stanti significa ogni volta cambiare attori, e quindi evitare supercontratti per bloccare le proprie star.

Mentre “Pirati dei Caraibi: Oltre I Confini del Mare” è in procinto di arrivare nelle sale di tutto il mondo, la Walt Disney Pictures ha già ordinato a Terry Rossio di scrivere la sceneggiatura di un quinto capitolo che, dalle parole lette poc’anzi e tratte da una recente intervista di Bruckheimer, sarà quindi sicuramente “dissociato” dalla pellicola che Rob Marshall ha da poco ultimato.

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