Non si arresta la corsa dei prezzi nel mese di marzo, il cui tasso di inflazione registra un incremento sia su base mensile, che annua.
In Italia, l’indice dei prezzi segna un +2,5% sullo stesso mese del 2010, con un incremento dello 0,4% su febbraio.
A incidere, come è evidente, è il rialzo dei prezzi delle materie prime. I carburanti, ad esempio, hanno di molto risentito dell’aumento del prezzo del petrolio, e la benzina in un solo anno ha subito un aumento del 12,7% dei prezzi, mentre rispetto a febbraio è aumentata del 3,4%.
Stesso discorso per il gasolio, il cui prezzo è cresciuto del 18,5% in un anno e del 4,3% sul mese di febbraio.
L’indice core, depurato dalla componente energetica, registra un +1,8% su base annua, in lieve crescita dall’1,7% di febbraio, confermando come la crescita dei prezzi sia dovuta per larga parte ai prezzi del petrolio.
Il tasso di inflazione acquisito per il 2011 (se cioè nei restanti 9 mesi dell’anno non si registreranno variazioni su base mensile) è già dell’1,8%.
Non va meglio nel resto d’Europa, anzi. Nell’Eurozona, il tasso di inflazione media è del 2,6% a marzo, quindi, superiore alla crescita dei prezzi in Italia.
Va da sè che questo ultimo dato, ponendosi per ben il 30% al di sopra del tetto massimo previsto dalla BCE del 2% annuo, va nella direzione di confermare un rialzo ormai scontato dei tassi che dovrebbe avvenire tra qualche giorno, da parte di Francoforte.