Un vertice G20 in maggio per favorire l’internazionalità della ricerca sulle misure di sicurezza da adottare in ambito energia atomica in ogni parte del mondo: lo ha annunciato ieri il presidente francese Sarkozy da Tokyo, dove si è recato in visita in segno di solidarietà per il gravissimo incidente nucleare di Fukushima. Il meeting dei Paesi più industrializzati per definire gli standard e una regolamentazione globale da far sottoscrivere a tutti gli Stati membri (l’Unione Europea partecipa come organismo unico a fianco degli altri 19 rappresentanti) sarà organizzato a Parigi dall’Eliseo, che quest’anno detiene la presidenza di turno dei 20, e cadrà nel calendario degli eventi 2011 anticipando anche il primo incontro previsto a Deauville, ma seguirà l’appuntamento con l’AIEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica), previsto ad Abu Dabi in aprile. L’interesse della Francia, che persegue un impegnativo progetto di indipendenza energetica e vanta di possedere strutture nucleari di altissimo livello sia per l’eccellenza tecnica, sia per il rigore e la trasparenza dei dispositivi di sicurezza, sembra puntare all’assunzione di un ruolo da protagonista nell’aiuto comune, offerto anche da Stati Uniti e Germania, al Giappone per uscire fuori dalla crisi.
L’emergenza nipponica infatti s’aggrava. Non c’è modo di recuperare i cadaveri delle migliaia di vittime del cataclisma terremoto-tsunami abbattutosi l’11 marzo: sono talmente radioattivi che il rischio di contaminazione potrebbe mettere a repentaglio anche la vita di medici, poliziotti, becchini e parenti che eventualmente si avvicinassero. Per un raggio di 20 km intorno all’impianto danneggiato (la no-go zone), lo scenario del paese evacuato è quello di un campo di morti abbandonati fra macerie e detriti in pozzanghere stagnanti. Dopo l’acqua di mare intorno alla centrale, trovata radioattiva per un livello 10mila volte superiore al limite normalmente sopportabile dall’organismo umano, ora è la volta della carne bovina contaminata: il livello di cesio radioattivo contenuto in quella proveniente dalla provincia di Fukushima ha già superato il limite di sicurezza sanitaria (fissato a 500 berquerel). Condizioni di estremo pericolo che impongono alle autorità nipponiche un ripensamento sulla delimitazione della zona di evacuazione in senso di ampliamento: sembra che l’AIEA ipotizzi una zona off-limits almeno raddoppiata rispetto a quella attuale.
Nel frattempo anche in Europa e in Italia sale la preoccupazione intorno al tema del nucleare per le inquietanti affinità tra da due incidenti -uno in Svizzera, l’altro alla caserma della Folgore a Livorno- che potrebbero essere collegati all’attività eversiva di gruppi ecoterroristici. Un primo pacco bomba è stato consegnato ieri mattina all’indirizzo della Swissnuclear, compartimento nucleare afferente alla Swisselectric, società di energia elettrica elvetica con sede ad Olten; un altro ordigno simile è stato recapitato ieri pomeriggio nelle mani del colonnello Albamonte, mentre era nel suo ufficio nella caserma Ruspoli di Livorno.