La differenza è data anche per i conti in rosso delle aziende di trasporto pubblico, che hanno inciso negativamente sul bilancio dello stato.
Per quest’anno, il governo dimissionario di Socrates aveva previsto un target del 4,6%, ma alla luce dell’andamento dei conti dello scorso anno, e del protrarsi della recessione nel Paese, tale obiettivo diventa sempre più un miraggio.
E il debito pubblico lusitano corre sempre più verso quota 100% del pil. Lo scorso anno, il rapporto debito/pil si è attestato al 92,4%, mentre quest’anno è già previsto al 97,3%.
Alla notizia pubblicata sui conti del 2010, i titoli portoghesi hanno subito un crollo, con un’impennata dei rendimenti decennali, il cui spread sui Bund tedeschi è schizzato a 508 punti base.
Che la situazione sia insostenibile, lo hanno realizzato pure a Lisbona, dove però il clima elettorale per le elezioni anticipate del 5 giugno non aiuta ad affrontare in modo strutturale i problemi del Paese e difficilmente qualche partito fino a quella data riuscirà a concordare un piano di sostegno da parte di Bruxelles, con tutte le condizioni che tale aiuto comporta.