Portogallo, deficit 2010 all’8,6% e debito verso il 100%

Brutte notizie giungono dalla penisola iberica, dove il Portogallo conferma la cattiva situazione dei suoi conti pubblici, che si palesano per l’anno passato peggiori del previsto. Nel 2010, secondo l’agenzia di statistica Ine, il rapporto deficit/pil a Lisbona si è attestato all’8,6%, contro il 7,3% concordato con Bruxelles. Una differenza notevole tra obiettivo del governo e realtà, ma anche tra previsioni degli economisti, che stimavano il rapporto all’8%, e il buco reale di bilancio.

La differenza è data anche per i conti in rosso delle aziende di trasporto pubblico, che hanno inciso negativamente sul bilancio dello stato.

Per quest’anno, il governo dimissionario di Socrates aveva previsto un target del 4,6%, ma alla luce dell’andamento dei conti dello scorso anno, e del protrarsi della recessione nel Paese, tale obiettivo diventa sempre più un miraggio.

E il debito pubblico lusitano corre sempre più verso quota 100% del pil. Lo scorso anno, il rapporto debito/pil si è attestato al 92,4%, mentre quest’anno è già previsto al 97,3%. 

Alla notizia pubblicata sui conti del 2010, i titoli portoghesi hanno subito un crollo, con un’impennata dei rendimenti decennali, il cui spread sui Bund tedeschi è schizzato a 508 punti base.

Che la situazione sia insostenibile, lo hanno realizzato pure a Lisbona, dove però il clima elettorale per le elezioni anticipate del 5 giugno non aiuta ad affrontare in modo strutturale i problemi del Paese e difficilmente qualche partito fino a quella data riuscirà a concordare un piano di sostegno da parte di Bruxelles, con tutte le condizioni che tale aiuto comporta.

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