Secondo Bini Smaghi, l’attuale livello dei tassi non sembra appropriato, in quanto corrisponderebbe a una politica monetaria espansiva. Per questo, aggiunge, i tassi verranno aumentati con gradualità, senza che questo possa implicare un venire meno della liquidità sufficiente per Eurolandia, in quanto Francoforte dispone di altri strumenti per regolare il livello di liquidità in circolazione.
Le dichiarazioni di Bini Smaghi, ormai, non stupiscono nessuno, semmai danno l’ennesima conferma della fine della fase espansiva della banca centrale, dato il tasso attuale dell’inflazione media nei Paesi dell’Eurozona, pari a più del doppio dei tassi di riferimento, fermi all’1%, sin dal maggio 2009.
E non ci dovrebbero essere movimenti di rilievo sui mercati, qualora la prossima settimana siano aumentati i tassi, in quanto gli operatori hanno già scontato la decisione di Francoforte, e i relativi portafogli sono stati riposizionati, come dimostra l’andamento delle ultime aste del mese di marzo, per limitarci solo ai titoli di stato, che hanno in generale risentito dell’incorporazione di aspettative rialziste.