Il dato finale, quindi, sarebbe di un calo dello 0,1% sul 2009, non certo preoccupante, che semmai indica la mancata ripresa del mercato degli immobili.
Preoccupano, però, alcune tendenze. Primo, il fatto che nel quarto trimestre del 2010, il calo si sia intensificato, poichè potrebbe essere la spia di un andamento in peggioramento del settore. In secondo luogo, aumentano i tempi di vendita, che ormai si aggirano sui sei mesi, a causa della difficoltà dei proprietari di immobili nel trovare acquirenti al prezzo da loro richiesto. Le offerte, infatti, sono mediamente il 10% più basse. Terzo punto, il calo è più marcato nell’immobiliare residenziale, con -4,1% nell’ultima parte del 2010.
Il numero di transazioni immobiliari per finalità residenziale nel 2010 così è stato il più basso da sette anni, portandosi al minimo di 169.243.
Cresce però l’interesse degli acquirenti verso l’efficienza energetica, con una domanda del 17% nel 2010, contro il 10% del 2009. Ma diminuisce la loro disponibilità a pagare il sovrapprezzo per ciò, passando dal 9% al 7,3%, sintomo che comunque restano difficoltà di tipo finanziarie.