Basta solo pensare che i titoli a 2 anni del debito lusitano oramai offrono rendimenti di quasi il 7%, intorno al 6,914%, mentre i quinquennali, addirittura, sono schizzati all’8,348%, sopra il tasso decennale dell’8%, che segnala la sfiducia dei mercati sul segmento di breve e medio termine.
Nonostante i mercati si attendano un salvataggio del Portogallo, per mani europee, il premier dimissionario continua a respingere tali ipotesi, sostenendo che Lisbona potrà farcela da sola.
Per fortuna, la crisi portoghese, con annessi declassamenti di Fitch e Standard%Poor’s, non sta avendo effetti sul resto dei titoli dell’Eurozona, che anzi vive sedute di ottimismo.
Ieri, ad esempio, lo spread tra BTp e Bund tedeschi a 10 anni ha subito un lieve calo, portandosi a 158 punti base, quanto basta per fare tirare un sospiro di sollievo e vedere scongiurato il pericolo di contagio.
Anche la Spagna un paio di sedute fà aveva registrato un calo di rendimento nelle aste dei titoli a 3 e 6 mesi, seguita dalla Germania, che aveva vissuto lo stesso trend sui poliennali tedeschi.