Un ulteriore messaggio è stato diramato, in conclusione del vertice di Bruxelles dei capi di stato e di governo, riguardo alla questione del debito dei Paesi dell’area euro. Nel comunicato, si legge l’invito che Bruxelles esprime, in particolare verso gli stati periferici dell’Eurozona, che hanno un indebitamento pesante. Si invitano questi ultimi a risanare in modo più deciso i propri bilanci, facendo tendere nel 2012 il rapporto tra deficit e pil al 3%, obiettivo del Patto di Stabilità.
Sempre nel comunicato si fà riferimento all’adozione di misure strutturali di aggiustamento del rapporto deficit/pil di almeno lo 0,5%, sollecitando i governi a superare tale soglia.
L’invito caldeggiato dalla UE giunge all’indomani della crisi politica in Portogallo. Ben due agenzie di rating, Fitch e S%P, hanno già declassato i conti pubblici lusitani, ma fortunatamente ciò non si è tradotto in un clima di sfiducia che abbia oltrepassato i confini dello stesso Portogallo.
Ciò nonostante, la UE vuole lanciare ai mercati un messaggio di forte rigore. Nei giorni scorsi, l’Eurogruppo ha adottato un piano, che prevede per tutti i Paesi con un rapporto tra debito e pil oltre il 60%, che questi debbano risanare la quota in eccesso sul 60%, di almeno un ventesimo all’anno. Misura mitigata dall’intervento italiano, che ha previsto alcuni parametri aggiuntivi, quali la sostenibilità finanziaria privata, quindi, facendo riferimento al debito di famiglie e imprese, su cui l’Italia vanta un primato positivo.