Come previsto, con 494 voti a favore, 100 contrari e 9 astenuti, il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato l’istituzione di un fondo permanente di stabilità, ribattezzato dalla stampa internazionale come fondo salva-stati.
Si tratta di un fondo di 500 miliardi, a partire dalla secondà metà del 2013, quando l’attuale fondo diventerà stabile.
Il segnale che giunge dai vertici europei sono incoraggianti e mirano a contrastare ipotesi di pessimismo sui mercati finanziari, dopo che il Portogallo è sprofondato in una crisi politica, in seguito alla mancata approvazione del piano di austerità voluto da Bruxelles.
Adesso, si tratta di attuare nel concreto tutte le procedure utili per rendere il fondo disponibile effettivamente. Si sa, per ora, dopo il vertice dell’Eurogruppo di un paio di settimane or sono, che il fondo potrà intervenire nei confronti degi stati dell’Eurozona in difficoltà, per acquistarne i relativi bond sul mercato primario. I tedeschi hanno voluto fare escludere la possibilità di intervenire anche sul secondario, come richiesto dalla BCE, per non incoraggiare e premiare la speculazione privata.
In concreto, dunque, la BCE interverrebbe come un operatore privato, acquisendo titoli all’asta e premendo così per un calmieramento dei rendimenti. Vedremo sin dai prossimi giorni se questa strategia verrà già applicata al Portogallo, o se si seguirà la politica dei prestiti concordati, come avvenuto con Grecia e Irlanda.