Se l’obiettivo del “decreto anti-scalate” del goverbo era quello di mettere Lactalis con le spalle al muro, facendo capire alla società transalpina che non può fare shopping di azioni in Italia, per poi portare a Parigi gli acquisti, forse pare che sia stato raggiunto.
Dopo giorni di silenzio, il gruppo alimentare francese, già titolare dei marchi Galbani e Invernizzi, ha dichiarato di essere pronto a una collaborazione con gli italiani, per costruire insieme un progetto industriale valido.
Ed è una novità reale, se è vero che di progetto industriale fino ad oggi non si era mai sentito parlare. In realtà, i manager della società hanno fiutato l’aria, dopo il varo del decreto, e hanno compreso che dovranno trattare alla pari, se non vogliono fare saltare il banco.
Da parte italiana, l’ad di Intesa, Corrado Passera, stavolta vuole ottimizzare il tempo, per evitare che i francesi gli soffino Parmalat sotto il naso, come è accaduto solo pochi giorni fà, con l’acquisizione di un altra quota del 15% delle azioni, che ha portato Lactalis a detenere il 29% della società di Collecchio.
Ferrero si dice disponibile alla proposta, purchè trattasi di un progetto industriale a lungo termine e che sia italiano. Adesso, il decreto consente a Passera e alla sua cordata di avere un margine di due mesi in più, per potere mettere in atto una contro-strategia, rispetto ai francesi. Con il cda in scadenza a metà aprile, infatti, sarebbe stato tutto più difficile. Oggi, c’è tempo fino a giugno.