Il governo Berlusconi, per voce del sottosegretraio all’Economia, Stefano Saglia, intervenuto all’ “Offshore Mediterranean Conference 2001”, a Ravenna, ha rassicurato sugli incentivi alle fonti rinnovabili. Saglia ha dichiarato, infatti, che il governo ha intenzione di conservare gli incentivi per le imprese che avevano già avviato investimenti, sulla base delle norme passate. Si vuole così evitare che ci siano ricadute occupazionali negative.
Tuttavia, lo stesso esponente dell’esecutivo avverte che vi è stata una bolla solare evidente, con obiettivi raggiunti ben otto anni prima del previsto. Il sistema energetico italiano non reggerebbe 20 mega-watt, dice Saglia. Quindi, bisognerà porre limiti agli incentivi futuri, per evitare che si realizzi una pura bolla speculativa.
Dall’Eni, intanto, si fa notare come molte delle problematiche odierne sui costi energetici dipendano da fattori emotivi e normativi, che hanno seguito, ad esempio, eventi drammatici, quale la marea nera in Louisiana. Da allora, lamenta Eni, le normative sono state un pò ovunque più restrittive e sono state rilasciate meno autorizzazioni, con ricadute negative sull’attività di ricerca e sulla stessa occupazione.
Sullo stesso avviso Saglia, il quale ha indicato nella rivalutazione della nostra produzione oil & gas la strategia energetica italiana, per cui l’Italia potrebbe diventare un hub del settore energetico, grazie alla sua posizione strategica sul Mediterraneo, a poca distanza da Paesi produttori di petrolio e gas.