In questi giorni si è parlato molto spesso del caso Aiazzone: dopo anni di chiusura il mobilificio era tornato in attività attraverso un’imponente campagna pubblicitaria. Rassicurate da quel marchio che per anni era stata una garanzia di qualità e di serietà, migliaia di persone avevano effettuato acquisti e versato caparre in attesa della consegna. Passano i mesi e dei mobili neanche l’ombra; il tutto assume sempre di più i contorni della truffa. Ed ecco che arrivano le Iene ad occuparsi del caso.
La Iena incaricata della missione, Mauro Casciari, ha raccolto le testimonianze delle famiglie truffate, costrette ad abitare in case spoglie, ad arrangiarsi con fornellini da campeggio, frigoriferi, appendiabiti e materassi di fortuna. Un impiegato del mobilificio non si è tirato indietro nell’affermare chiaramente che l’azienda incassava i soldi del cliente, non pagava i fornitori e i lavoratori, che di conseguenza hanno sofferto anche loro della situazione. Del tutto inutile rincorrere i “furbetti del comodino” Gian Mauro Borsano e Renato Semeraro ,i responsabili del gruppo B&S a cui apparteneva il gruppo Aiazzone, che si sono trincerati dietro ad un “no comment”.
Le Iene hanno così portato alla luce un caso che ha coinvolto migliaia di famiglie, incappate in quella che ormai è un’evidente truffa di dimensioni enormi. E’ da lodare quindi l’intenzione del programma di Italia Uno di voler dare spazio al disagio dei consumatori, da tempo sul piede di guerra contro il gruppo Aiazzone. Alcuni di loro hanno depositato le querele in procura a Torino ed i magistrati hanno aperto un’indagine, chiedendo l’intervento del Tribunale Fallimentare.
Possiamo dire che alcuni programmi della nostra televisione, come le Iene, Striscia la Notizia e Mi manda Raitre, sono sempre più al servizio del pubblico. E questa è un’ottima cosa.