BCE, Mario Draghi sempre più favorito per Francoforte

La corsa di Mario Draghi quale possibile successore a governatore per il dopo Jean-Claude Trichet sembra inarrestabile e si arricchisce ogni giorno di un nuovo endorsement, che non fa altro che alzare le quotazioni del banchiere italiano.

Oggi è Reuters a scrivere che il passato di Draghi alla Goldman Sachs non può essere un pretesto per tappare le ali alla sua candidatura a governatore della BCE. Una fonte rimasta anonima, infatti, sostiene che Draghi si è sempre comportato con grande onestà e correttezza, per cui avere lavorato alla Goldman non può pregiudicare la sua valutazione a banchiere centrale europeo.

La questione di Goldman Sachs è uscita fuori dalla stampa tedesca, inviperita oltre modo per il flop della candidatura del tedesco Axel Weber, attuale governatore di Bundesbank, prossimo alle dimissioni, il quale si è dovuto ritirare dalla corsa per la presidenza della BCE, dopo le critiche ricevute da mezza Europa, Francia in testa, per le sue posizioni anti-BCE sul sostegno ai bond periferici.

I giornali tedeschi hanno reagito, sostenendo che Draghi non potrebbe assumere un ruolo da guida a Francoforte, in quanto ha lavorato alle dipendenze di Goldman Sachs, negli anni in cui quest’ultima certificava i bilanci falsi della Grecia. Un’accusa ridicola, mista a pregiudizi anti-italiani, che ha raccolto le reazioni indignate della stampa inglese e non solo, mai tenera con l’Italia, ma che giudica Mario Draghi, attualmente a capo di Bankitalia, l’uomo giusto per dopo Trichet. Con buona rassegnazione della Germania.

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