Da Cernobbio, il Ministro per l’Economia, Giulio Tremonti, interviene a tutto campo sugli eventi di questa fase, a cominciare dalla questione energetica. C’è un debito pubblico e un debito privato, sostiene Tremonti, ma c’è anche un debito nucleare, ossia i costi che i Paesi che hanno l’atomo come fonte energetica sostengono, per il cosiddetto “decommissioning”, cioè,, per smaltire le centrali atomiche.
Dal Forum di Confcommercio, tuona il ministro, se si ricalcolasse il pil di alcuni Paesi, che hanno una ricchezza più alta della nostra, ma non tengono conto di questi costi, si scoprirebbe che sono più indietro di noi.
Dopo quello che è successo in Giappone, con il terribile sisma di Fukushima e dopo i moti del Nord Africa, per Tremonti nulla è come prima. Pertanto, invita a una seria riflessione sulla politica energetica del nostro Paese, tenendo in considerazione gli ultimi eventi.
E sempre da Cernobbio, il Ministro per lo Sviluppo, Paolo Romani, conferma la riflessione sul nucleare, ma invita anche a porre la questione delle rinnovabili, i cui incentivi non possono gravare eccessivamente sulla bolletta degli italiani, che già pagamo in media il 30% in più degli altri competitor diretti.
Insomma, lo scenario che ha sconvolto il mondo in pochi giorni starebbe determinando un’analisi complessiva sul futuro dell’energia in Italia.