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Terremoto in Giappone e produzione fotografica

Published by
Tiziana Cazziero

Il terremoto in Giappone ha scritto una nuova triste pagina di distruzione nel mondo. La natura che siamo abituati a fotografare e che amiamo spesso immortalare con i nostri scatti, ogni tanto si ribella e trova la sua giusta collocazione. Paesaggi che cambiano, onde alte oltre 10 metri che s’insinuano nella terra affermando tutta la sua supremazia, i panorami che conoscevano, adesso spazzati via dalla forza dell’acqua e vite umane a migliaia, uccise dalla sua forza.

Il terremoto in Giappone ha influito nel mondo e soprattutto sulla sua economia, il Giappone per gli amanti della fotografia rappresenta un’importante icona, infatti, è proprio lì, che si trovano alcune tra le aziende più importanti che producono le fotocamere digitali di maggior rilievo e soprattutto i mezzi di ricambio. Alcune di queste sono la Sony, la Nikon, e la Canon che si trovavano nei pressi della città di Fukushima, che oltre al disastroso terremoto allo Tsunami, ha dovuto affrontare e lo fa tuttora, la terribile minaccia nucleare. Le aziende menzionate sono state chiuse fino a data da destinarsi, i giapponesi in questi giorni, è stato ribadito molto spesso che hanno dimostrato una grande forza e umiltà dinnanzi a questo scempio, già all’indomani, si vedeva cittadini che armati di coraggio, si adoperavano alla ricerca di normalità ormai persa per sempre.

Le aziende però sono state molto danneggiate e ci si chiede se e quando potranno aprire e quando potranno riprendere la loro regolare attività.  Tutto questo insieme agli altri innumerevoli prodotti di elettronica importanti, che sono importati dal Giappone, producono un giro di affari per circa 90 miliardi di dollari.

Le grandi aziende stanno ancora cercando di stimare i danni subiti, ma è ancora presto per riprendere la regolare attività. Sony per esempio ha chiuso ben 7 impianti dove si costruivano diodi laser per i lettori Blu-ray, però al contempo si è adoperata per aprire  la produzione di  speciali film ottici che sono impiegati nei televisori LCD.

La Nikon e la Canon dove si costruivano fotocamere di alto livello qualitativo sono ferme. Anche alcune fabbriche importanti della Panasonic sono chiuse. Il Giappone è un po’ il regno dell’elettronica e oltre che per la fotografia, il fermo della produzione si sta riscuotendo anche in altri campi come quello automobilistico, chissà quanto si dovrà aspettare, ma di certo con tutta l’emergenza che sta affrontando in questo periodo, i tempi di attesa potrebbero dilungarsi e di parecchio.

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Tiziana Cazziero