Il mondo vive col fiato sospeso queste ultime ore. Gheddafi ha volutamente ignorato le direttive dell’Onu, come abbiamo visto caccia francesi sorvolano la Libia, e come se non bastasse, la Sicilia vive un po’ l’incubo di quel lontano 1986, quando due missili libici furono lanciati contro l’isola, per poi immergersi nelle acque del mare poco distante da Lampedusa. Quella fu una risposta di Gheddafi all’America contro la loro base americana.
Oggi, 19 marzo 2011, la base aeronautica di Trapani è in massima allerta, così come Sigonella, provincia di Catania, che dalla tarda serata di ieri 18 marzo, è in fase di pre-allarme. Il livello di allarme è “Bravo” cioè quello di secondo livello. Sono comunque pronti e in attesa degli ordini dall’alto.
A Sigonella sono anche arrivati 6 caccia F16 danesi degli aerei radar Awacs della Nato, e aerei specializzati proprio per il rifornimento in volo. Sono pronti a spiccare il volo se fosse necessario. Inoltre è anche arrivato un aereo di trasporto truppe per sussistenza militare fisica.
Trapani invece dispone dei tornado. La stazione militare Birgi, infatti, risponde alla minaccia imminente, si tratta di Tornato militari ECR di Piacenza, che sono stati creati appositamente con la specialità di adoperarsi in caso di difesa, per la distruzione di materiale missilistico e strutture radar.
Ci sono anche i Tornado IDS di Ghedi, provincia di Brescia, la sua specificità è la capacità di attacco. Insieme sembra che siano pronti anche i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto. Tutto sembra pronto per non essere impreparati.
Sembra tutto un incubo del passato che torna, e invece non è nessun film, nessuna minaccia terroristica cinematografica, ma solo una triste realtà che il mondo sta vivendo, soprattutto l’Europa e l’Italia in prima fila, con le sue basi militari pronte a intervenire semmai il rais libico, oltre ad attaccare la città di Bengasi, e uccidere la sua stessa popolazione, decida di attaccare la sua vecchia cara “amica” Italia.
Il Ministero della Difesa assicura che si farà di tutto per evitare un nuovo 15 aprile di quel lontano anno 1986, ma per ogni evenienza è necessario trovarsi pronti. La Sicilia e gli isolani sono in allerta, non rimane che aspettare e vivere le prossime novità, che si susseguono di minuto in minuto.