Eurolandia, cresce deficit commerciale

La bilancia commerciale dell’Eurozona, ossia dei Paesi dell’area euro, segna un rosso per 14,8 miliardi di euro, nel mese di gennaio. Lo comunica Eurostat, che così pone in evidenza come il deficit si sia intensificato, rispetto al -0,5 miliardi del mese di dicembre e ai -9,7 miliardi dello stesso mese del 2010.

Sono, infatti, cresciute le esportazione verso il resto del mondo, +3,6%, ma nel contempo sono aumentate anche le importazioni del 5,3%. L’export è andato molto bene verso stati-chiave del sistema di interscambio planetario, come Brasile, Cina, Turchia, con una crescita rispettiva del 45%, 37% e 39%. Quanto alle importazioni, in forte crescita da Russia e Cina, con +32% da ciascuno di essi, e con un +30% dall’India.

Passando all’Italia, anche nel Belpaese peggiora il disavanzo con l’estero. A gennaio, comunica l’Istat, il deficit commerciale è stato di 6,6 miliardi, contro i 3,9 miliardi del gennaio 2010. A pesare negativamente è la componente energetica, a causa dell’incremento dei prezzi del greggio, la quale ha contribuito per oltre i due terzi alla crescita del disavanzo. Infatti, la parte energetica ha dato un risultato di -5,8 miliardi, contro i -3,9 miliardi dello stesso mese del 2010.

In termini tendenziali, le esportazioni italiane sono cresciute del 25,1% e le importazioni del 31,3%. Oltre alla componente energetica, spingono in alto l’import anche l’elettronica e il comparto computer.

 

 

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