Purtroppo sappiamo tutti cosa è successo e cosa sta succedendo in Giappone in questa drammatica settimana, ma vi chiederete, cosa c’entra Apple con tutto questo? Come più volte abbiamo visto e sentito l’azienda di Cupertino delocalizza la produzione di alcuni componenti dei suoi dispositivi in Sol Levante e, come viene fatto notare da varie fonti, tra cui IHS iSuppli, ben 5 elementi del nuovissimo iPad 2, che dovrebbe uscire anche nel mercato europeo il 25 Marzo prossimo, sono prodotti in Giappone. Tra gli elementi in questione possiamo trovare la memoria NAND di Toshiba, il giroscopio di AKM, la RAM dinamica di Elpida e persino il vetro di protezione del touchscreen, che è fabbricato dall’azienda Asahi Glass. Tutte industrie che, per ovvi motivi, al momento non possono permettersi di lavorare, non solo per i disastri che sono avvenuti e che, purtroppo, stanno ancora avvenendo, ma anche e sopratutto per una palese carenza di energia elettrica ed una carenza di personale.
Sebbene al momento Apple non abbia ancora fatto sapere nulla, in quanto può contare su buoni stock di materiale che sono già nelle mani delle aziende di assemblaggio cinesi, potrebbe anche succedere il “peggio” per l’azienda, ovvero lo slittamento del lancio del tablet anche sino a 4-5 settimane. Direi un’attesa più che giustificabile per cui nessuno dovrebbe lamentarsi, o almeno si spera: di fronte ad una tragedia di così vaste proporzioni, il nuovo iPad2 può anche aspettare.
L’unico problema “più grave” per noi consumatori occidentali potrebbe consistere nel fatto che, se le aziende non si riprenderanno a breve, è più che probabile che i prezzi dei componenti da loro prodotti potrebbero aumentare, facendo così alzare anche il costo del tablet di Cupertino.