Unioncamere, riparte occupazione nelle pmi

L’ultima indagine Excelsior di Unioncamere conferma la ripresa in atto sul fronte della produzione e dell’occupazione, soprattutto nelle piccole e medie imprese italiane, l’ossatura del nostro sistema economico e produttivo.

In questo primo trimestre, Unioncamere registra l’intenzione delle pmi di assumere 99 mila nuovi lavoratori, contro i 71 mila dell’ultimo trimestre del 2010. Un’accelerazione, dunque, che spinge a ipotizzare che è finita la fase negativa per l’occupazione in Italia.

Oltre la metà delle assunzioni, il 52%, riguarda il nord del Paese, e anche questo, se vogliamo, è un dato che conferma il dualismo nord-sud e la tendenza del nord ad agganciare la ripresa più velocemente che nel resto d’Italia.

Oltre la metà dei neo-assunti, ossia il 53%, dovrebbe avere un titolo di studio medio-alto, soprattutto la laurea. Questo sarebbe un fatto molto positivo, perchè sarebbe un segnale in controtendenza rispetto all’andamento dell’occupazione giovanile e tra i giovani più qualificati, che sono state le vittime più sacrificate dal biennio di crisi che ci lasciamo alle spalle.

A spingere verso l’incremento di occupazione sarebbe soprattutto il settore delle costruzioni, oltre alla manifattura; ben 24 mila nuovi ingressi, a fronte di soli 3 mila nell’ultimo trimestre del 2010. 

Quanto agli operai, quasi tutti i neo-assunti andrebbero a sostituire la manodopera in uscita meno qualificata, un dato che indicherebbe la tendenza delle pmi ad investire su un’occupazione più specializzata.

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