L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha declassato anche il Portogallo, facendo passare il suo giudizio sul debito sovrano da A1 a A3. Questo, dopo che la scorsa settimana erano entrate nelle mire dell’agenzia la Grecia e la Spagna. L’outlook è negativo, il che significa che Moody’s si riserva di declassare ulteriormente i conti pubblici di Lisbona.
Tante le ragioni per cui è avvenuto il downgrade. Anzitutto, il fattore politico interno. Moody’s dubita che l’instabilità interna possa consentire l’approvazione e l’attuazione di tutte le misure di austerità necessarie, per risanare il bilancio pubblico. Ricordiamo che il governo portoghese è a guida socialista del premier Socrates, già oggetto di sfiducia alla Camera, da parte del gruppo della sinistra radicale.
Poi, c’è lo scetticismo sulla possibilità che il Portogallo possa aumentare la sua competitività, entro un lasso breve di tempo. Una maggiore competitività delle merci lusitane consentirebbe al Paese di aumentare le esportazioni, quindi, di rilanciare la crescita, e per questa via, di migliorare le entrate dello stato.
Resta l’incognità delle banche, che il governo potrebbe dovere aiutare, con ulteriore esborso di quattrini pubblici. Infine, l’aumento atteso dei tassi della BCE non potrà che aumentare le difficoltà di accesso al credito di Lisbona.
Tutti fattori che spingono a ritenere che il quadro prossimo del Portogallo sia piuttosto fosco, volto al negativo.