Questo momento storico scriverà le future pagine dei libri di storia. La Rivolta della Libia contro il loro dittatore Gheddafi, chiede vendetta non più contro il popolo Italiano che fu cacciato dalla Libia nell’ottobre del 1970, ma una vendetta contro il suo stesso dittatore.
Questo momento politico, vede coinvolto non solo la Libia, ma tutto il mondo. Questo coinvolgimento globale è dato dalla necessità di tutelare i diritti di quei cittadini che per troppi anni hanno subito un regime restrittivo fatto di povertà e miseria.
Chiaramente la rivolta libica ha una rilevanza fondamentale dal punto di visto economico per il globo, soprattutto per l’Europa, per via dei giacimenti petroliferi di cui Gheddafi ne ha il pieno controllo.
Lo scenario che si apre davanti al mondo è quello di un paese in balia di se stesso, i libici devono trovare la forza di ritrovare i loro diritti. Esponenti del mondo politico e dei governi più potenti al mondo sin sono già espressi in merito invitano Gheddafi a rispettare la volontà del suo popolo.
Quest’ultimo risponde all’occidentale minacciando l’intero mondo di allearsi con al Qaida, e dichiarando guerra, armando i suoi uomini in nome di quella guerra santa che ha sepolto migliaia di vittime nel corso degli anni.
Gheddafi a 200 km da Bengasi il centro principale dei ribelli, afferma nuovamente la sua forza e superiorità. Dalla sua città Tripoli, quest’ultimo insorge ancora contro gli italiani, e l’occidente, avvallando accuse contro questi ultimi, di mirare solo al petrolio libico. Inveisce ancora con parole dure e provocatorie facendo un triste riferimento al passato, quando la Libia era definita la spiaggia di Roma.” Citando le sue parole, e ancora : “Gli insorti sono cani infiltrati nella società”.
Nella tarda serata del 15 marzo 2011 sono stati uditi colpi di artiglieria proprio alle porte della città di Bengasi. Queste notizie arrivano da un giornalista dell’agenzia Afp, dopo che in serata la tv di stato libica aveva annunciato un attacco ormai davvero prossimo alla città di Bengasi in base a delle comunicazioni avvenute da vertici militari.
Gli insorti però tramite una comunicazione data all’ansa, smentiscono attacchi al Consiglio Nazionale Libico, e asseriscono che la situazione è del tutto sotto controllo. Questa informazione arriva da Media Centre, della Rivolta del 17 Febbraio.