La Cina scalza gli USA dal loro primo posto come produzione manifatturiera. Nel 2010, la produzione manifatturiera cinese ha ammontato al 19,8% di quella mondiale, pari a 1995 miliardi di dollari, mentre quella USA era del 19,4%, apri a 1952 miliardi di dollari.
Numeri che dimostrano ancora una volta il ruolo che la Cina sta assumendo sul panorama internazionale. Grazie, infatti, alla sua crescita impetuosa, il gigante asiatico riesce a scalfire, periodo dopo periodo, un pò tutti i primati vantati dagli altri Paesi. Un paio di mesi fà era toccato al Giappone, superato nel suo secondo posto come potenza economica del pianeta, grazie al suo pil di oltre 4.000 miliardi di dollari.
Il governo di Pechino, tuttavia, in questi mesi non dorme sonni tranquilli, per almeno un paio di motivi. La prima consiste nella forte spinta dei prezzi, causata da una crescita molto veloce e dall’abbondante liquidità derivata dagli interscambi commerciali, non bilanciati da un tasso di cambio di mercato. Questo ha portato l’inflazione alla soglia del 5%, il che crea malumori tra la popolazione, soprattutto perchè i prezzi degli alimentari sono balzati oltre il 10% su base annua.
Seconda preoccupazione è poi il tipo di crescita. Le rivolte negli stati arabi non hanno lasciato indifferente il regime di Pechino, che teme che anche i malumori interni possano sfociare in qualcosa di più grosso. Ed ecco che nell’ultimo congresso del parlamento cinese si parla di riforme, soprattutto ci si interroga si come ripartire meglio tra la popolazione e sul territorio le immense risorse generate dalla crescita.
